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Dall'idea alla realtà

Francesca, la neuroriabilitazione aiuta le persone sieropositive

I disturbi neurocognitivi sono piuttosto frequenti fra le persone sieropositive, anche nei pazienti che sono in trattamento efficace con terapia antiretrovirale. Nel 30-50% dei casi, a seconda degli studi che si vogliono considerare, i pazienti hanno difficoltà di concentrazione, di memoria, di linguaggio, nelle capacità esecutive. Disturbi che a volte sono asintomatici, e che rileviamo solo con appositi test, oppure sono riferiti dagli stessi pazienti, che lamentano per questo una scarsa qualità di vita.

A oggi noi medici possiamo fare molto poco per questi pazienti. Possiamo ottimizzare la terapia, che aiuta a contenere il decadimento, ma questo non risolve il problema. Una volta ottenuta la diagnosi abbiamo davvero pochi strumenti: uno di questi è la neuroriabilitazione. Esistono tuttavia pochi studi che dimostrino l’efficacia di strategie specifiche. Ecco perché abbiamo voluto disegnare uno studio che potesse valutare l’efficacia di un software, chiamato Erica. Grazie al finanziamento del Fellowship Program siamo riusciti a dimostrarne la validità: i pazienti sottoposti a un programma di sedute di neuroriabilitazione della durata di 3 mesi hanno mostrato un miglioramento nei test di valutazione rispetto al gruppo di controllo.

Il programma prevede lo svolgimento di esercizi che stimolano i domini del cervello che l’infezione da HIV contribuisce a scalfire: una fila di test che il paziente esegue al computer, sotto la supervisione di un medico, in 45 minuti per una volta alla settimana. Il miglioramento si apprezza soprattutto nel breve termine, mentre va riducendosi con il passare dei mesi. Questo vuol dire che la riabilitazione neurocognitiva dovrebbe essere una terapia garantita in maniera continuativa ai pazienti che soffrono di deficit cognitivo, nell’ambito dell’assistenza che ricevono per la loro condizione. Il nostro studio dimostra che lo strumento che abbiamo usato funziona e in generale che la strategia della neuroriabilitazione è valida. Mi auguro che sempre più ricerche vengano fatte in questo settore così da venire incontro a quella che è una reale difficoltà delle persone sieropositive e migliorare sempre di più la qualità della loro vita.

 

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