Da ragazzo ho fatto uso di tante sostanze. Ho provato un po’ di tutto… dai 21-22 anni ho iniziato a fare uso di eroina e cocaina per via endovenosa. E così ho preso l’epatite C. Una cosa che ho vissuto sempre molto male… era un marchio. Anche sessualmente, se stavo con una ragazza avevo il dovere di avvisarla…
Nel 2015 sono arrivato a Villa Maraini, avevo l’epatite C e facevo ancora uso di droga.
Qui sono stato accolto in comunità semiresidenziale, e ho iniziato il mio percorso di rinascita. Un lungo percorso in cui ho ripreso in mano la mia vita una cosa per volta, a partire dalla malattia. Grazie al progetto di Villa Maraini sostenuto dal Community Award Program e alle nuove terapie disponibili, nel giro di poco tempo il virus dell’epatite C era completamente sparito dal mio corpo.
Liberarsi del fardello dell’epatite C è stato un passo importante. Ero felicissimo. Mi è stato d’aiuto per tutto il resto, è stata la spinta a uscire anche dal tunnel della tossicodipendenza. Avevo raggiunto il mio primo obiettivo, era un sogno realizzato.
Dopo tre anni in comunità terapeutica ho fatto il corso per diventare volontario di Croce Rossa qui a Villa Maraini, ancora prima che finissi il programma di recupero. Così sono diventato volontario e poi operatore sociale della Fondazione.
Cambiare gli orizzonti della mia vita ha significato per me passare da una sponda all’altra: dall’essere il ribelle che scappava da chi voleva redimerlo all’essere una figura di educatore, e anche un po’ ‘controllore’. Non è stato per niente semplice, ma mi è servito tanto. È stata un po’ una catarsi… raccogliere le siringhe che prima seminavo nei parchi, nei giardini, sulle panchine… è stata un po’ la mia redenzione. Sembra una cosa stupida, ma non lo è. E anche per gli altri, sapere che accanto hanno una persona che ci è passata, un ‘ex’, fa la differenza.
Per me è una soddisfazione e un grande onore lavorare qui. Aiutare gli altri come sono stato aiutato io. Anche il rapporto con i miei genitori è cambiato molto.
A Villa Maraini sono rinato. Sono rinato proprio a partire dalla liberazione dall’epatite C, che ha segnato il mio percorso verso nuovi obiettivi.
Dal dover dire “Ho l’epatite C” a poter dire “non ho più l’epatite C” è stato un cambiamento importante che mi ha dato la spinta a ridefinire i miei orizzonti. A cambiare la mia vita.