Gilead
bandigilead.it

Dall'idea alla realtà

Sylla, da clandestino a mediatore culturale

Sono un immigrato senegalese arrivato in Italia dopo aver vissuto un anno in Francia in clandestinità.

In Senegal ero un insegnante, così sono andato in Francia per studiare, ma lì è stato difficile ottenere il visto. In Italia invece ho ottenuto il permesso di soggiorno grazie a un contratto di lavoro da helpdesk in un call center a Siracusa. Poi, quando il contratto è scaduto, mi sono iscritto al corso di mediatore culturale, ho fatto diversi tirocini e quella è stata l’occasione di conoscere Mario (Raspagliesi ndr), di iniziare un’amicizia basata su empatia e rispetto, di avvicinarmi all’Associazione Terra Amica che mi ha dato gli strumenti giusti per conoscere l’HIV, l’HCV, le MST, e questo mi ha permesso a mia volta di formare altre persone.

Quello che ha funzionato nell’attività di sensibilizzazione e screening tra le popolazioni di immigrati è stata l’attività capillare e diretta sul territorio, la formazione peer to peer, instaurare con la popolazione un legame, una comunicazione diretta. Oggi, grazie all’associazione, io sono formato anche in ambito sanitario, e posso realmente fare da ponte tra l’immigrato, la struttura sanitaria e il medico, in modo da restituire al medico informazioni puntuali per operare al meglio, anche perché è difficile intercettare i bisogni degli immigrati, fare un’anamnesi precisa e dare un nome alla loro sintomatologia se non hai il loro stesso retroterra culturale, sociale, antropologico. Quando stanno male dicono qualcosa che tradotto suona più o meno come ‘ho il fuoco dentro’, un disagio… È un’attività fondamentale, anche perché spesso la popolazione immigrata ha scarsa conoscenza dei servizi socio-sanitari offerti dal sistema sanitario italiano.
L’orientamento e l’accompagnamento sono essenziali.

Grazie al progetto Mediterraneo: “Red Point for Health Assistance” ho contribuito a sensibilizzare, a incitare la popolazione immigrata alla prevenzione, ad avere più consapevolezza del virus dell’HIV, con cui conviviamo, ma anche delle patologie del fegato e dei rischi associati. Abbiamo formato non un singolo individuo, ma una comunità intera, e questo solo grazie al Community Award di Gilead che ha reso possibile questo progetto di mediazione culturale.
Sono un mediatore culturale di Mediterraneo: “Red Point for Health Assistance”.

 

Progetto Vincitore

Ricercatore principale: Mario Raspagliesi

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi gli aggiornamenti su Fellowship Program, Community Award Program e sulle altre novità di BandiGilead.it

Invia

 

     Gilead corporate contributions

 

Per saperne di più