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Dall'idea alla realtà

Tornare a volare dopo il tumore al seno

Progetto premiato all’Edizione 2021 del Community Award Program

Tornare a volare significa liberarsi delle angosce della malattia attraverso il confronto e l’alleanza con chi ha vissuto la stessa drammatica esperienza. Chemioterapia e radioterapia sono gli strumenti che offre la scienza, ma il loro successo spesso dipende non solo dalla risposta del corpo, ma anche da una mente che sia bendisposta alla guarigione, processo che si realizza attraverso il riappropriarsi della propria identità, femminilità e propensione al pensiero positivo.

Ed è qui che nasce il progetto vincitore della decima edizione del Gilead Community Award: 14 incontri durante i quali vengono affrontati temi diversi e importanti. Si parla di prevenzione e cura delle patologie legate alle terapie con diversi specialisti - chirurgo senologo, dermatologo, urologo, dietologo, psicologo -, senza dimenticare di dedicare del tempo ad attività ricreative e sociali, altrettanto importanti nel superamento delle piccole e grandi frustrazioni e difficoltà quotidiane fisiche e psicologiche.

Tra le attività promosse ci sono yoga e tecniche di rilassamento, ma ci si può anche svagare con la musica, preparando un buon piatto in cucina, scrivendo, o curando la propria immagine e il proprio guardaroba. 14 incontri nei quali ogni aspetto della quotidianità viene preso in considerazione per imparare a utilizzare il tempo per “fare” piuttosto che per abbandonarsi alla paura; “abitare” un luogo dove non ci si sente soli. Un luogo pervaso di energia positiva e solidarietà.

La nostra Associazione si occupa di sensibilizzare alla prevenzione e al controllo periodico, unici strumenti di diagnosi precoce, ma non si ferma qui”. - Così sottolinea Paola Martinoni, chirurgo oncologo e fondatrice di Associazione Libellule Onlus. “Il cancro può uccidere in tanti modi. Per questo - continua Martinoni - ci dedichiamo soprattutto al “dopo”, un momento delicato e spesso più faticoso della malattia stessa a causa non solo dei lunghi tempi d’attesa nei controlli con cui spesso bisogna fare i conti, specie in periodo post-pandemico, ma anche perché la donna spesso si ritrova da sola ad affrontare il difficile periodo delle cure. In Associazione la prendiamo per mano e la accompagniamo in questo cammino, molto provante a livello fisico ma anche emotivo. È fondamentale - sottolinea - che ogni donna venga sostenuta nel processo verso il recupero dell’identità, spesso celata dalla malattia e dal percorso terapeutico, che avviene anche attraverso la riconquista della femminilità”.

Secondo gli ultimi dati AIRTUM, il tumore della mammella è la neoplasia più frequente, con il 14,6% dei nuovi tumori diagnosticati in tutta la popolazione e il 30,3% di quelli diagnosticati nelle donne. Nel 2020 sono stati stimati circa 55 mila casi nel nostro Paese, con 12.300 decessi, mentre sono 834.200 le donne viventi in Italia dopo la diagnosi.

L’Associazione Libellule onlus è un luogo dedicato a chi ha vissuto questa drammatica esperienza, che potrà trovare non solo l’accoglienza e le cure necessarie, ma anche vivere momenti di svago, socializzazione e confronto.

Un’idea che prende vita nel 2015 grazie alla Dottoressa Paola Martinoni, la cui lunga esperienza presso la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori l’ha portata a conoscere non solo le patologie fisiche, ma anche tutti gli aspetti psicologici che questa malattia comporta, spesso troppo sottovalutati.

 

 

Progetto Vincitore

Ricercatore principale: A. Martinoni

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